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Conferenza di Fabrizio Catalano Leonardo Sciascia e la bellezza politicamente scorretta.
Note di sala
Tra le frasi più in voga degli ultimi anni c’è sicuramente la famosa affermazione di Dostoevskij: “La bellezza salverà il mondo”.
Citate e ripetute e più riprese, tuttavia, queste parole sono state svuotate del loro più autentico significato: non ad un’avvenenza esteriore infatti esse fanno riferimento, bensì ad un consapevole afflato verso l’incanto. In uno dei suoi più celebri e controversi romanzi, Todo modo, Leonardo Sciascia instaura una sorta di dialogo a distanza con l’autore de I fratelli Karamazov; e sarà questo l’insolito punto di partenza di un’accorata perorazione per un ritorno ad un’arte e ad una bellezza politicamente scorrette.
Oggi tutto sembra irrimediabilmente ingabbiato dentro canoni, schemi, definizioni e divisioni; ma, da Dante a Caravaggio, da Botticelli al western all’italiana, da Pasolini a Sciascia, la cultura italiana non è stata sempre, costantemente imbevuta di politicamente scorretto? E non dovrebbe, per risorgere, recuperare la sua più intima e folgorante essenza?
Fabrizio Catalano (Palermo, 14 ottobre 1975)
Regista e drammaturgo, dopo aver diretto diversi documentari e cortometraggi, si è dedicato prevalentemente al teatro, riscuotendo un notevole successo di pubblico e di critica con alcuni spettacoli tratti dalle opere del nonno Leonardo Sciascia. È stato per tre anni direttore artistico del Teatro Regina Margherita di Racalmuto.
È anche autore di tre romanzi (Una goccia d’ambra nella neve, La profanazione del pudore, Le viole dagli occhi chiusi), di un pamphlet contro le derive dell’arte contemporanea (L’immaginario rubato), di numerosi articoli e saggi brevi.
Recentemente sono stati pubblicati due suoi libri intervista: Il tenace concetto, scritto con Alfonso Amendola ed Ercole Giap Parini, e Sciascia il cinema, scritto con Vincenzo Aronica.
Si è a lungo occupato di Simbolismo e ha tradotto dal francese liriche e testi teatrali di Charles Van Lerberghe, Georges Rodenbach, Émile Verhaeren, Auguste de Villiers de l’Isle-Adam.
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