Carmina Burana
Cantata scenica di Carl Orff
Ensemble Strumentale del Festival della Piana del Cavaliere
Coro Polifonico “Città di Roma”
Danilo Grassi, direttore
Vanessa Gullo, soprano
Alessandro Fiocchetti, tenore
Massimo Di Stefano, baritono
Ensemble Strumentale del Festival della Piana del Cavaliere
Coro Polifonico “Città di Roma”
Danilo Grassi, direttore
Vanessa Gullo, soprano
Alessandro Fiocchetti, tenore
Massimo Di Stefano, baritono
Carl Orff, consultando un catalogo di antiquariato di Würzburg, scoprì il codice latino 4660, che fino al 1803 era stato conservato nella Biblioteca dell’Abbazia di Benediktbeuern (ovvero l’antica Bura Sancti Benedicti, fondata intorno al 740 sulle Alpi bavaresi da San Bonifacio). Il codice si intitolava Carmina Burana (era stato lo studioso Johann Andreas Schmeller a dargli questo titolo in occasione della prima pubblicazione) e conteneva 228 testi poetici, in latino e tedesco, composti da clerici vagantes e presentati in 112 fogli di pergamena, con 8 miniature. Orff ne ordinò una copia e il Giovedì Santo del 1934 ricevette il libro: «Nell’aprirlo trovai subito sulla prima pagina l’immagine, da lungo tempo famosa, della Fortuna con la ruota. Immagine e parole mi sopraffecero». Così compose subito i primi due cori, O Fortuna e Fortune plango vulnera.
Nacquero così i Carmina Burana, «cantiones profanae, cantoribus et choris cantandae comitantibus instrumentis atque imaginibus magicis» (ovvero «canzoni profane, per solisti e coro accompagnati da strumenti e raffigurazioni magiche»). Il compositore, infatti, confessò di essere rimasto colpito dalla «trascinante forza ritmica, dalla ricchezza immaginifica» dei Carmina e non pensava a un’esecuzione in forma di concerto, ma a una vera e propria rappresentazione scenica. In questa forma i Carmina Burana debuttarono l’8 giugno 1937 all’Opera di Francoforte sotto la direzione di Bertil Wetzelsberger, la regia di Oskar Wälterlin e le scene di Ludwig Sievert. La prima in Italia si tenne il 12 ottobre 1942 al Teatro alla Scala, con Gino Marinuzzi sul podio, la regia di Oscar Fritz Schuh e le scene di Caspar Neher.
In quello stesso anno Richard Strauss rispondeva con molti complimenti a Orff, che gli aveva inviato una copia dei Carmina, e gli pronosticava un avvenire di compositore per il teatro. I Carmina Burana divennero in effetti il primo pannello di un trittico musicale destinato alle scene, I Trionfi, che venne completato dai Catulli carmina (1943) e dal Trionfo di Afrodite (1953).
Nel corso degli anni, i Carmina Burana sono diventati una pagina da concerto. Prima rappresentazione assoluta: Francoforte, Opernhaus (Alte Oper), 8 giugno 1937.
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