Maria Rita Combattelli
soprano
Antonio Mandrillo
tenore
Gianpiero Delle Grazie
baritono
Davide Cavalli
pianoforte
Galà Lirico dell’Accademia del Teatro Carlo Felice di Genova
A cura di Francesco Meli, Serena Gamberoni e Davide Cavalli
Programma
Gaetano Donizetti
O luce di quest’anima
aria di Linda dall’opera Linda di Chamounix
Wolfgang Amadeus Mozart
Madamina, il catalogo è questo
aria di Leporello dall’opera Don Giovanni
Un’aura amorosa
aria di Ferrando dall’opera Così fan tutte
Fra gli amplessi in pochi istanti
duetto di Fiordiligi e Ferrando dall’opera Così fan tutte
Gioachino Rossini
Medaglie incomparabili
aria di Don Profondo dall’opera Il viaggio a Reims
Gaetano Donizetti
Venti scudi
duetto di Nemorino e Belcore dall’opera L’elisir d’amore
Quel guardo il cavaliere
aria di Norina dall’opera Don Pasquale
Ah! Mes amis, quel jour de fête
aria di Tonio dall’opera La fille du régiment
Gioachino Rossini
Per piacere alla signora
duetto di Donna Fiorilla e Don Geronio dall’opera Il Turco in Italia
Gaetano Donizetti
È moncherin
terzetto di Rita, Beppe e Gasparo dall’opera Rita
Note di sala
Il Belcanto: Bellini, Rossini, Donizetti
Il Belcanto è un’espressione artistica rigidamente regolamentata da norme e precetti ben definiti. Il termine belcanto non si riferisce al concerto di “canto bello” e non ha una relazione specifica con la qualità vocale.
Da un punto di vista estetico, la singolarità di questo genere d’arte musicale risiede nella sua duttilità nel muoversi in atmosfere e mondi remoti, lontani dalla materialità terrena. Le vicende musicate dai compositori belcantistici si collocano in una dimensione astratta che lascia libero sfogo all’immaginazione, discostandosi dai dettami psicologici terreni, e consegnandosi agli impulsi simbolici rievocati da gesti metaforici.
Su questi presupposti nasce un teatro aperto a risvolti inaspettati, spesso contraddittori, a evocare la follia, a giocare con il paradosso.
L’interprete belcantista è un artista di straordinarie capacità creative e di immedesimazione in personaggi ed accadimenti non riconducibili a esperienze di vita riconoscibili. Il pubblico dell’opera belcantistica, che non ritrova sulla scena uno spaccato di realtà ed emozioni sperimentate, come avviene nel melodramma tardo romantico e verista, non è libero di interpretare arbitrariamente gli avvenimenti dal momento che è l’autore stesso a decidere, mediante espedienti inconfondibili, quando è il momento di piangere o di gioire, di sdegnarsi o compiacersi, di ribellarsi o commuoversi; può lasciarsi trasportare dalle emozioni elevate a valori universali e andare oltre la storia narrata sulla scena per crearne una sua propria.
Il compositore belcantista ricorre generalmente a un canto astratto, imperniato su un virtuosismo in grado di servirsi a fini espressivi di ogni nuance vocale. I virtuosi deputati a questo genere sono capaci non soltanto di riportare correttamente passaggi molto impegnativi e veloci, ma, soprattutto, bilanciare il fiato per sostenere lunghe frasi legate e ornare la nota con abbellimenti come trilli, messe di voce, accenti. Il melodramma belcantistico persegue la sublimazione di sentimenti e circostanze perché affida il compito di commuovere alla voce umana, lo strumento di comunicazione più completo e ricco di possibilità espressive.
Vincenzo Bellini è l’ultimo compositore d’opera lirica che professa l’ideologia del belcantismo, portato al culmine dal più anziano Gioacchino Rossini. Come Rossini, anche Bellini non ripropone sul palcoscenico la realtà terrena ma rende in musica semplici frammenti di storie, espedienti per evocare i sentimenti che segnano le strade dell’esistenza: amore e morte, gioia e dolore.
Il belcantismo di Bellini differisce da quello rossiniano mostrandosi come un anello di congiunzione con il lirismo romantico di Donizetti, Verdi, Gounod e Massenet. Anche in Bellini le emozioni appassionano l’ascoltatore lasciandosi trasportare dalla magia di suggestioni diverse da quelle proposte dal dialogo drammaturgico concreto. Ma il vocabolario impiegato è diametralmente differente: Rossini sperimenta una vocalità ricercata, che si basa su figurazioni peculiari della musica strumentale: scale, arpeggi, quartine ascendenti e discendenti. Bellini ricorre invece a melodie di grande significato che abbracciano il comune sentire, ma lo oltrepassano proiettandolo oltre, a una creatività geniale che guarda al trascendente più che all’effimero.
La trilogia italiana di W. A. Mozart
Dall’incontro tra W. A. Mozart e il librettista italiano Lorenzo Da Ponte, sono nati tre capolavori della storia della musica: Le nozze di Figaro, Don Giovanni e Così fan tutte, composte tra il 1786 e il 1790. Ognuna di queste tre opere ha lasciato un segno indelebile nella storia della musica: tracce così profonde da ispirare sempre nuove analisi e interpretazioni. Ciascuno dei tre titoli ha una doppia natura, di dramma e di commedia. Sono lavori nei quali l’ambivalenza è continua, esplicitata nei libretti o sottintesa nella musica. Opere sfaccettate, così com’è la vita.
Maria Rita Combattelli
Diplomata in canto lirico con lode e menzione d’onore al Conservatorio di Musica “Luigi Cherubini” di Firenze sotto la guida di Gianni Fabbrini; ha fatto parte dell’Accademia del Maggio Musicale Fiorentino, Accademia di Alta Formazione dell’Opera di Firenze, come allieva effettiva (2017-2019).
Attualmente si perfeziona con Jessica Pratt.
Ottiene riconoscimenti nazionali e internazionali: ad ottobre 2017 vince il Premio Speciale “Giovane promessa” al VII Concorso Lirico Internazionale “Luciano Neroni”. Ad aprile 2018 vince il Primo Premio Assoluto al V Concorso Lirico Internazionale “Città d’Iseo” – Franco Ghitti. A luglio 2018, nell’ambito del Festival “Rossini in Wildbad – Belcanto Opera Festival”, vince l’Internationalen Belcanto Preis 2018. A gennaio 2019 vince il Secondo Premio al Concorso Internazionale “Gigli/Franci” di Roma.
Nel 2017 debutta nel ruolo di Pamina ne Il Flauto Magico di Mozart. Ad aprile 2018 debutta nel ruolo di Rosina per la produzione Tutti mi chiamano (Rossini – Il barbiere di Siviglia) al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino. A novembre 2018 ricopre il ruolo di soprano solista ne La Pietà, Stabat Mater per due voci femminili con voce recitante e orchestra, diretta dal Maestro Nicola Piovani presso il Teatro del Maggio Musicale Fiorentino.
In Aprile 2019 lo stesso Maestro Piovani la sceglie per interpretare la sua nuova composizione Sinfonia delle Stagioni, presso l’Abbazia di Collemaggio de L’Aquila, in occasione del decennale del terremoto.
A Luglio 2019 debutta nel ruolo di Adina ne L’elisir d’amore di Donizetti al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, sotto la direzione del Maestro Fabrizio Maria Carminati e la regia di Pier Francesco Maestrini.
Nel luglio 2020 partecipa a L’isola della Luce – Cantata per soli, coro e orchestra di Nicola Piovani al Teatro greco di Siracusa. A gennaio 2020 vince il “71° Concorso Internazionale AsLiCo per Giovani Cantanti Lirici”, presso il Teatro Sociale di Como. Nel gennaio 2022 debutta il ruolo di Serena nell’opera inedita di Nicola Piovani Amorosa Presenza.
Nell’aprile 2022 è Antonia in Les contes d’Hoffmann di Offenbach all’Opera de Tenerife diretta dal Maestro Rubén Díez con la regia di Raúl Vazquez. Nell’autunno 2022 debutta nel ruolo di Maria Rosaria nell’opera Napoli Milionaria di Nino Rota.
Nel giugno 2023 sarà Norina nel Don Pasquale di Donizetti al Teatro Carlo Felice di Genova sotto la direzione del Maestro Francesco Ivan Ciampa, con la regia di Andrea Bernard.
Selezionata come allieva effettiva dell’Accademia Rossiniana “Alberto Zedda” edizione 2023, debutterà a Pesaro il prossimo agosto, nell’ambito del Rossini Opera Festival (ROF), il ruolo di Madama Cortese ne Il viaggio a Reims.
Antonio Mandrillo
Inizia lo studio del canto al Conservatorio “Arrigo Boito” di Parma e si perfeziona con il Maestro Ercole D’aleo. È Vincitore di diverse competizioni tra cui iI concorso “Voce d’angelo” di Parma e il Concorso Paolo e Etta Limiti nel quale si aggiudica il Premio come “Miglior tenore” offerto dalla Fondazione Luciano Pavarotti.
Nel 2018 debutta nel ruolo del Duca di Mantova dal Rigoletto al Teatro Regio di Parma nella rappresentazione “Imparolopera”; Rinuccio in Gianni Schicchi a Milano con l’associazione “Voceallopera”; come tenore solista nello Stabat Mater di Rossini all’auditorium del Carmine di Parma; Don Ramiro ne La Cenerentola al Festival della Valle d’Itria ed Ernesto nel Don Pasquale al Wexford Opera Festival; debutta nel ruolo di Pang nella Turandot al Teatro Magnani di Fidenza e prende parte alla produzione del Die Zauberflöte alla Royal Opera House di Muscat con regia di Davide Livermore e direzione di Diego Fasolis. Successivamente debutta nel ruolo di Ernesto nel Don Pasquale e Beppe nella Rita nella rassegna estiva del Teatro Grande di Brescia, debutta con La Cenerentola di Rossini al New Generetion Festival di Firenze e prende parte alla produzione de La traviata al Teatro comunale Luciano Pavarotti di Modena come Gastone e cover di Alfredo.
Nel 2021 debutta nel ruolo di Paolino in Il matrimonio segreto all’Auditorium de Tenerife, nel ruolo di Ernesto nel Don Pasquale al Teatro Regio di Parma, diretto da Ferdinando Sulla con Regia di Pier Francesco Maestrini e subito dopo debutta nel ruolo di Edoardo Milfort ne La cambiale di matrimonio al Teatro Grande di Brescia; successivamente è impegnato nel ruolo di Trin ne La fanciulla del West nel Circuito Lirico Lombardo, diretto da Valerio Galli con regia di Andrea Cigni.
Tra gli ultimi e prossimi impegni, il ruolo di Arbace nell’Idomeneo all’Opera Grand Avignon, Don Narciso nel Il turco in Italia diretto da Sesto Quatrini con regia di Italo Nunziata al teatro Carlo Felice, il debutto al Teatro Massimo di Palermo come tenore solista nella Die erste Walpurgisnacht di Mendelssohn diretto da Michele Spotti, di nuovo Paolino nel Il matrimonio segreto, L’Italiana in Algeri al Maggio Musicale di Firenze, Ernesto nel Don Pasquale al Carlo Felice di Genova, Così fan tutte a Jesi, Lucia di Lammermoor al festival Donizetti a Bergamo, Otello a Piacenza.
Gianpiero Delle Grazie
Baritono, nato a Mola di Bari nel 1993, nel 2017 inizia lo studio del canto. Attualmente allievo presso l’accademia del Teatro Carlo Felice di Genova, sotto la direzione artistica del Maestro Francesco Meli.
Debutta nel 2019 nel ruolo di Marco nell’opera Gianni Schicchi di Puccini diretta dal Maestro Giovanni Pelliccia e nello stesso anno come Shaunard ne La Boheme di Puccini, presso il teatro “F. Stabile” di Potenza, diretto dal Maestro Giovanni Pompeo. Nel Settembre 2021, presso il Maschio Angioino di Napoli, ha preso parte ai Carmina Burana di Orff come baritono solo, diretto dal Maestro A. Gargiulo. Nel Giugno 2022 debutta nel ruolo di Don Geronio ne Il Turco in Italia di Rossini presso il teatro “Carlo Felice” di Genova, diretto dal Maestro Sesto Quatrini. In Ottobre 2022 debutta nel ruolo di Malatesta nel Don Pasquale di Donizetti presso il teatro “R. Zandonai” di Rovereto, sotto la direzione del Maestro Roberto Gianola. Nel gennaio 2023 debutta nel ruolo del Borgomastro nell’opera moderna Topo dopo topo, il pifferaio di Hamelin musicata dal Maestro Salvatore Sica su libretto di Bruno Tognolini, diretta dal Maestro G. La Malfa. In febbraio 2023 debutta ne Il maestro di cappella di Cimarosa diretto dal Maestro Eric Lederhandler. A maggio 2023 debutta nel ruolo di Gasparo nella Rita di Donizetti presso il teatro “Carlo Felice” di Genova, diretto dal Maestro Davide Cavalli. Svolge attività concertistica.
Nel novembre 2022 partecipa al I concorso internazionale di canto Lirico “Niccolò van Westerhout” presieduto da Elizabeth Norberg-Schulz ottenendo vari premi e collaborazioni in stagioni concertistiche. Ha partecipato a diverse Masterclass di “interpretazione e repertorio vocale” tenute dai Maestri Roberto De Candia, Serena Gamberoni, Nicola Alaimo, Francesco Meli, Leo Nucci, Alessandro Vitiello, Daniela Barcellona, Francesca Sassu, Laura Cherici, Eleonora Pacetti.
Davide Cavalli
Ha cominciato gli studi di pianoforte con Alfredo Speranza, diplomandosi con il massimo dei voti e la lode presso il Conservatorio “Luisa D’Annunzio” di Pescara. Successivamente ha frequentato i corsi di perfezionamento di Edith Fischer, Robert Szidon, Aquiles Delle Vigne e Pier Narciso Masi e ha conseguito, con il massimo dei voti e la lode, i Diplomi Accademici di II livello in Discipline Musicali nella classe di Pianoforte di Roberto Cappello e nella classe di Musica da Camera di Pierpaolo Maurizzi, presso il Conservatorio “Arrigo Boito” di Parma.
Si è esibito come solista e in formazioni da camera presso prestigiosi enti ed istituzioni musicali come la Fondazione Hindemith di Blonay, il Teatro La Fenice di Venezia, la Odessa Philarmonic Society, il Teatro dell’Opera di Tel Aviv, l’Etihad Museum di Dubai, il Festival della Valle d’Itria, il Ravenna Festival, il Teatro Regio di Parma, la Sala Joaquín Turina di Siviglia, lo Schubert Club di Saint Paul e la University of Minnesota. Ha inoltre tenuto concerti presso l’Église de Saanen e l’Auditorium Kirchgemeindehaus di Gstaadt, l’Eglise Saint Marc di Bruxelles, la Salle des Arts di Parigi, il Teatro Municipale di Piacenza, l’Auditorium Paganini di Parma, il Conservatorio della Svizzera Italiana di Lugano, il Conservatorio di Ginevra, Il Conservatorio di Milano, il Conservatorio di Città Reale, il Palacultura di Messina, a Praga, Barcellona, Des Moines (Iowa), Milwaukee, Philadelphia.
Nell’ambito dell’Internationales Kammermusik Festival Austria, ha registrato per la radio e televisione austriaca (ORF) presso la Stift Altenburg Bibliothek le Suites per duo pianistico di Sergej Rachmaninov. È risultato vincitore assoluto dei concorsi internazionali Seiler Piano Competition di Creta, Frédéric Chopin di Roma e Camillo Togni di Brescia. Ha inoltre ottenuto il primo premio assoluto in numerosi concorsi pianistici nazionali.
Svolge un’intensa attività nel teatro musicale collaborando, fra gli altri, con il Festival di Salisburgo, il Ravenna Festival, il Teatro dell’Opera di Roma, con i maestri Riccardo Muti, Patrick Fournillier, Ottavio Dantone, Andrea Battistoni, Boris Brott, Nicola Paszkowski, Stefano Montanari e con i registi Graham Vick, Pier Luigi Pizzi, Cristina Mazzavillani Muti, Micha van Hoecke, Chiara Muti, Shirin Neshat, Cesare Lievi, Emilio Sagi, Michele Mirabella, Andrea De Rosa.
Collabora regolarmente con l’Orchestra giovanile Luigi Cherubini ed ha partecipato alle tournées de I Due Figaro di Saverio Mercadante al Teatro Colón di Buenos Aires, Il Trovatore al Royal Opera House di Muscat in Oman, Rigoletto presso il Bahrain National Theatre, Falstaff e Macbeth al Savonlinna Opera Festival in Finlandia e ai concerti Le vie dell’Amicizia diretti da Riccardo Muti a Kiev, Teheran, Atene, Yerevan e Lourdes. Negli ultimi anni ha collaborato col Teatro dell’Opera di Roma per la produzione di Manon Lescaut di Giacomo Puccini e col Festival di Salisburgo per Ernani e Aida di Giuseppe Verdi dirette dal Maestro Muti.
In occasione delle celebrazioni del bicentenario della nascita di Giuseppe Verdi, ha partecipato al progetto Echi notturni di incanti verdiani in collaborazione con Rai 1, presso la casa natale del Maestro a Roncole di Busseto, realizzando l’arrangiamento musicale delle scene di morte delle eroine della Trilogia popolare. Il 19 dicembre 2014, in occasione del decimo anniversario della morte di Renata Tebaldi, ha eseguito la Petite Messe Solennelle di Gioachino Rossini nella Basilica di San Marino. Dal 2015 è pianista della Riccardo Muti Italian Opera Academy. Nell’agosto 2017 è stato maestro di sala e assistente musicale per l’allestimento di Aida di Giuseppe Verdi al Festival di Salisburgo diretta da Riccardo Muti con Anna Netrebko, Francesco Meli, Katerina Semenchuk e Luca Salsi nei ruoli dei protagonisti.
Il 6 aprile 2019, insieme a Francesco Meli, si è esibito a Palazzo Madama nel ciclo Senato & Cultura in occasione del premio alla carriera consegnato dal Presidente del Senato a Franco Zeffirelli. Nel 2020, insieme al baritono Luca Micheletti, alla presenza del Presidente della Repubblica, ha eseguito a Ravenna Il conte Ugolino di Gaetano Donizetti, in occasione dell’apertura delle celebrazioni per i 700 anni della morte di Dante Alighieri. È Direttore musicale, dall’edizione 2022, dell’Accademia di alto perfezionamento per cantanti lirici del Teatro Carlo Felice di Genova.
Francesco Meli
È uno dei tenori più affascinanti e richiesti del mondo.
Nato a Genova nel 1980, ha iniziato gli studi di canto a diciassette anni al Conservatorio “Niccolò Paganini” della sua città e li ha poi proseguiti con Vittorio Terranova, affermandosi successivamente in vari concorsi lirici, compresi il Caruso, lo Zandonai e il Tosti.
Nel 2002 ha debuttato in Macbeth, Petite Messe Solennelle e Messa di gloria di Puccini al Festival dei due Mondi di Spoleto, iniziando una strepitosa carriera nel repertorio belcantistico e rossiniano.
Ha debuttato alla Scala a soli 23 anni ne Les Dialogues des Carmelites diretto dal Maestro Riccardo Muti, e vi è poi tornato negli anni successivi per Otello, Idomeneo, Don Giovanni, Maria Stuarda e Der Rosenkavalier. Ad oggi, Francesco Meli vanta 18 diverse locandine alla Scala di Milano. Nel 2004 ha debuttato come Nemorino in L’elisir d’amore, cantando successivamente la parte in innumerevoli teatri. A partire dal 2005 ha aperto la stagione del Carlo Felice in Don Giovanni e il Rossini Opera Festival con una nuova produzione di Bianca e Falliero. Ha cantato ne Il barbiere di Siviglia a Zurigo, in Don Giovanni al Théatre des Champs-Elysées a Parigi, La sonnambula a Lyon per un’incisione Virgin a fianco di Natalie Dessay, nel Così fan tutte a Vienna diretto da Riccardo Muti dove è poi tornato per una nuova produzione di Anna Bolena, Maometto II al Rossini Opera Festival e a Tokyo, Torvaldo e Dorliska ancora a Pesaro per l’inaugurazione del Festival nel 2006, quindi il Duca di Mantova per i suoi debutti alla Royal Opera House e al Metropolitan Opera.
Dal 2009 ha abbandonato progressivamente i ruoli del Belcanto a favore di quelli più lirici: dopo I Lombardi alla prima crociata, Simon Boccanegra e Werther a Parma, ha debuttato i maggiori ruoli verdiani, e nell’anno verdiano del 2013 ha cantato in Simon Boccanegra, I due Foscari, Ernani e Nabucco all’Opera di Roma e a Salisburgo diretto da Riccardo Muti, Ernani al Metropolitan di New York, Macbeth diretto da Muti a Chicago, Simon Boccanegra a Vienna e alla Fenice, Un ballo in maschera a Parma, Roma, Arena di Verona e La Fenice, Il trovatore alla Fenice e in nuove produzioni a Salisburgo, Covent Garden, Amsterdam e Monte Carlo, I due Foscari a Los Angeles, Covent Garden e alla Scala, Giovanna d’Arco a Salisburgo e alla Scala per l’apertura di stagione, Don Carlo alla Scala, Aida al Festival di Salisburgo diretta da Riccardo Muti, nuove produzioni di Carmen a Madrid e al Covent Garden. Ha inaugurato per tre volte la stagione della Scala, cantato nel concerto di apertura delle Olimpiadi a Torino e in quello di Expo 2015 a Milano, entrambi trasmessi dalla Rai.
Francesco Meli ha oltre cinquanta ruoli in repertorio ed è stato diretto dai maggiori direttori mondiali, lavorando regolarmente con Riccardo Chailly, Myung-Whun Chung, Fabio Luisi, Riccardo Muti, Gianandrea Noseda, Antonio Pappano, Daniele Rustioni e Yuri Temirkanov.
Ha cantato in recital solistici alla Scala, Londra, Tokyo e San Pietroburgo, nel Requiem di Verdi con Riccardo Chailly, Daniele Gatti, Fabio Luisi, Riccardo Muti, Lorin Maazel, Gianandrea Noseda e Yuri Temirkanov alla Scala, Londra, Parigi, Zurigo, Mosca, Salisburgo, San Pietroburgo, Tokyo e Vienna. Nel 2019, cantando ancora nel Requiem diretto da Muti, si è esibito per la prima volta con i Berliner Philharmoniker durante il Festival di Pasqua a Baden-Baden.
Per quanto riguarda il repertorio sinfonico, oltre al Requiem di Verdi ha in repertorio quelli di Mozart, Donizetti, Dvořák e di Andrew Lloyd Webber, Petite Messe Solennelle e Stabat Mater di Rossini, le Messe di Gloria di Puccini e Mascagni, Inno delle Nazioni di Verdi, Stabat Mater di Dvořák e Pulcinella di Stravinsky. Nella musica da camera ha una predilezione per le Romanze di Tosti, Respighi ma anche Bellini, Donizetti, Rossini, Verdi, Duparc e Ravel. Ha inciso i Seven Sonnets of Michelangelo di Britten e Tre Sonetti del Petrarca di Liszt (Opus Arte).
Ha vinto il Premio Abbiati nel 2013 per le interpretazioni verdiane, La Maschera d’oro, l’Oscar della lirica, il Premio Zenatello all’Arena di Verona, il Premio Orazio Tosi, il Premio Carlo Alberto Cappelli, il Premio Pertile, il Premio Lugo, il Premio Prandelli, il Premio Mascagni, il Tiberini d’oro, l’ISO d’oro e la Targa Labò.
Dal febbraio 2020 è testimonial del Museo Renata Tebaldi di Busseto.
È presente in numerosi DVD pubblicati da Deutsche Grammophon, Unitel, Opus Arte.
Tra i suoi impegni più recenti, Simon Boccanegra a Londra, Genova e Vienna, Ernani e La traviata alla Scala, Requiem di Verdi diretto da Riccardo Muti a Tokyo, Baden-Baden e al Festival di Salisburgo, Aida al Teatro La Fenice, ancora Aida ma in forma di concerto a Chicago con la Chicago Symphony Orchestra diretta da Muti. La stagione 2019/2020 comprende il Verdi Opera Gala a Piacenza, Giovanna d’Arco in concerto alla Monnaie, Ernani in concerto a Lione, Parigi e Vichy, Requiem di Verdi diretto da Muti alla testa della Chicago Symphony Orchestra al Musikverein di Vienna. Ha inaugurato la stagione in corso alla Scala, cantando come Cavaradossi in Tosca, sotto la direzione di Riccardo Chailly e con la regia d David Livermore. Il 23 febbraio 2020, quando il Teatro della Scala è stato chiuso per il Covid-19, era impegnato con Il trovatore, altro suo ruolo distintivo, del quale avrebbe celebrato la 50esima rappresentazione con una delle repliche di febbraio.
La ripresa dell’attività nell’estate 2020 lo ha visto impegnato nel Ballo in maschera in forma di concerto al Maggio Musicale Fiorentino, in concerto col pianoforte al Teatro Municipale di Piacenza, alla Scala, alla Fenice, ai Festival della Valle d’Itria e del Parco Archeologico Scolacium, in concerto con l’orchestra all’Arena di Verona.
A fine agosto ha cantato nel Requiem di Verdi, diretto da Zubin Mehta, al Maggio Musicale Fiorentino. Quindi, ancora il Requiem con l’Orchestra e il Coro della Scala diretti da Riccardo Chailly nei duomi di Milano, Bergamo e Brescia. Nell’ottobre 2020 è stato Radamès nell’Aida in forma di concerto alla Scala, il 5 dicembre ha cantato ne I due Foscari in forma di concerto all’Opéra de Monte Carlo.
Ha partecipato allo spettacolo A riveder le stelle che il Teatro alla Scala ha organizzato per il 7 dicembre in collaborazione con la Rai.
Ad inizio del 2021 ha compiuto un lungo tour in Giappone, in concerto e come Cavaradossi in Tosca al New National Theatre di Tokyo. In seguito è stato impegnato in concerti e opere alla Israeli Opera, Teatro alla Scala, Teatro Massimo di Palermo, Festival di Aix-en-Provence, Arena di Verona, Maggio Musicale Fiorentino, Teatro Municipale di Piacenza, Teatro San Carlo, Bayerische Staatsoper e Teatro La Fenice.
Dal marzo 2021 è il direttore artistico e uno dei docenti della neonata Accademia di Alto Perfezionamento per cantanti lirici del Teatro Carlo Felice di Genova.
Serena Gamberoni
Dopo avere iniziato lo studio del Violino e del Canto lirico al Conservatorio di Musica “F. A. Bonporti” di Trento, ha scelto, ancora giovanissima, di proseguire solo quelli di canto, perfezionandosi con artisti quali Franca Mattiucci, Luigi Alva, Renato Bruson, Piero Cappuccilli, Maria Chiara, Ghena Dimitrova, Gabriella Tucci, Alida Ferrarini e Raina Kabaivanska, approdando infine a Lella Cuberli.
Nel 2000 ha tenuto il suo primo concerto e ha debuttato come Zerlina in Don Giovanni, Gilda in Rigoletto e in numerosi concerti a Torino. Nel 2002 ha vinto vari concorsi italiani e nel 2004 è poi risultata vincitrice del Concorso Europeo Aslico per entrambi i ruoli richiesti, Adina in L’elisir d’amore e Sophie in Werther.
Ha debuttato giovanissima al Carlo Felice di Genova nel 2004 come Giannetta in L’elisir d’amore, ed è poi tornata per Susanna ne Le nozze di Figaro durante l’anno mozartiano nel 2005, quindi Oscar in Un ballo in maschera, Norina in Don Pasquale, Mimì in La Bohème, Micaela in Carmen, Donna Anna in Don Giovanni.
Ha inaugurato la Stagione 2006/07 del Teatro San Carlo di Napoli come Nannetta in Falstaff diretta da Jeffrey Tate, e ha successivamente debuttato nei maggiori teatri italiani (Torino, Bologna, Parma, Arena di Verona, Macerata, Circuito Lombardo) in opere come L’elisir d’amore, Così fan tutte, Don Pasquale, Die Zauberflöte, Un ballo in maschera, La Bohème, Falstaff, Romeo e Giulietta, Gianni Schicchi; ha inoltre cantato a Bologna in una nuova produzione di Orphée et Eurydice al fianco di Roberto Alagna, anche incisa e distribuita internazionalmente da BelAir Classiques.
Ha debuttato alla Scala e al Covent Garden in nuove produzioni di Un ballo in maschera, cantando nel ruolo di Oscar anche all’Opera di Roma e alla Fenice, diretta da Myung-Whun Chung per l’apertura della stagione 2017.
Da qualche anno il suo repertorio si è ampliato e radicato sempre di più verso i ruoli lirici di Mimì, Liù, Lauretta, Contessa de Le nozze di Figaro, Amelia, Alice e Desdemona.
È docente dell’Accademia del Teatro Carlo Felice di Genova.
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