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Enrique Irazoqui e Il Vangelo secondo Matteo di Pasolini
Testo di Guido Barbieri con Fabiana Piersanti
Flauto
Massimo Mercelli
Solisti dell’Orchestra Filarmonica Vittorio Calamani
Violini
Giacomo Coletti
Tommaso Santini
Viola
Arianna Bloise
Clavicembalo
Filippo Proietti
Violoncello
Anna Camporini
Contrabbasso
Giovanni Ludovisi
Voce narrante
Guido Barbieri
Programma
Johann Sebastian Bach
Suite n. 2 in si minore BWV1067
per flauto e orchestra
Michael Nyman
Flauto solo
Giovanni Sollima
Contrafactus per flauto e archi
Questa è la storia di un Gesù che non è mai esistito, un Gesù di pietra, con gli occhi d’inchiostro e le sopracciglia nere, nato tra i Sassi di Matera e morto alla fine di un film. È la storia vera, in realtà, di Enrique Irazoqui, il giovane anarchico e sindacalista catalana che Pier Paolo Pasolini, per caso e poi per volontà, scelse per la parte del protagonista di uno dei suoi film più discussi e controversi: il Vangelo secondo Matteo, girato nel sud d’Italia tra il 1963 e il 1964. Fu una coincidenza – o meglio una sincronia – a far incontrare Enrique e Pier Paolo a Roma, proprio mentre Pasolini stava cercando un volto, un corpo, uno sguardo per il Gesù che aveva in mente. E capì che proprio quel ragazzo di diciannove anni, padre basco e madre italiana di origini ebraiche, appena arrivato in Italia per raccogliere fondi a favore del sindacato universitario clandestino di Barcellona, era il suo Cristo ideale. “Ho trovato Gesù, Gesù è in casa mia” – disse Pasolini subito dopo averlo incontrato. Non era un attore, però, Enrique, e non lo sarebbe mai stato, anche se il suo volto appare, mai come protagonista, in una decina di film girati in Spagna e in Italia negli anni successivi. E infatti la sua esistenza ha seguito strade assai diverse. Privato del passaporto ed espulso dall’Università per aver partecipato – secondo il regime franchista – ad un film di “propaganda comunista”, riesce comunque nel 1969 a raggiungere Parigi, dove si laurea in Economia. E poi, grazie al sostegno di alcuni intellettuali italiani come Elsa Morante e Natalia Ginzburg, si trasferisce negli Stati Uniti dove studia e insegna letteratura spagnola in diverse università. Appassionato di scacchi, giocatore professionista, durante un torneo tra le nazionali di Francia e di Spagna riesce a sconfiggere, al termine di un incontro leggendario, Marcel Duchamp, anch’egli giocatore di alto livello. Negli anni Settanta inizia a sperimentare la tecnica di gioco contro un computer, ma deluso dalle prestazioni dei programmi allora esistenti, perfeziona un dispositivo che consente a due computer di giocare tra loro. Nella seconda metà della sua vita si ritira a Cadaques, in Costa Brava, cittadina famosa per essere stata il buen retiro di Picasso, Dalì e Garcia Lorca, dove continua ad organizzare tornei di scacchi e a coltivare la sua passione profonda per la fotografia. Scompare nel settembre del 2020, a 76 anni di età. (gb)
Guido Barbieri
Critico musicale del quotidiano La Repubblica, insegna Storia ed estetica della Musica al Conservatorio “Bruno Maderna” di Cesena. Da diversi decenni voce di Radio 3 si dedica principalmente, oggi, alla drammaturgia musicale. Ha scritto testi, libretti e reading per molti teatri in Italia e all’estero, in collaborazione con alcuni dei più noti artisti italiani: tra i compositori Riccardo Nova, Franghiz Ali Zadeh, Ennio Morricone, Adriano Guarnieri, Lucia Ronchetti, Silvia Colasanti, Luigi Ceccarelli, Mauro Cardi, Andrea Molino, Claudio Rastelli, Fabio Cifariello Ciardi, Paolo Marzocchi, Michele Tadini, tra i musicisti Mario Brunello, Andrea Lucchesini, Alessio Allegrini, Francesco Dillon, Francesco Senese, Luca Franzetti, Pietro Pirelli, Antonio Caggiano, tra i registi e attori Giorgio Barberio Corsetti, Elio De Capitani, Carlo Cecchi, Marco Paolini, Moni Ovadia, Toni Servillo, Mario Perrotta, Henning Brockhaus, Alessio Pizzech, Clara Galante.
Molti i lavori dedicati alla “musica della realtà”: Portopalo. Nomi su tombe senza corpi, che racconta il naufragio di 286 migranti avvenuto a Portopalo nel 1996, Al Kamandjati, sulla storia del musicista palestinese Ramzi Aburedwan, Night Commuters sul fenomeno delle migrazioni notturne dei ragazzi ugandesi, Three Mile Island, sul più grave incidente nucleare accaduto negli Stati Uniti, lo spettacolo di teatro-danza Apriti ai nostri baci. Studio sul concetto di muro, Naufragio di terra, sul terremoto a L’Aquila, e più recentemente una trilogia di spettacoli realizzati insieme ai ragazzi delle scuole di Lampedusa: Le nuove vie dei canti, La battaglia di Cavallo Bianco e Una rosa appesa al cielo. Molto sensibile al legame tra musica e Shoah, ha dedicato a questo tema numerosi lavori: La corda spezzata, un radiodramma sui musicisti di Terezin prodotto da Radio 3 e presentato al Prix Italia, l’adattamento di Badenheim 1939 di Aaron Appelfeld e de I Cannibali di George Tabori, Le imperdonabili, basato sui Diari di Etty Hillesum, Un violoncello nell’inferno di Terezin, Dove almeno troverò un po ’di pace, dedicato alla vicenda di Orlando Orlandi Posti, uno dei martiri delle Fosse Ardeatine, Il diario di Dora Klein, Alla fine del tempo dedicato alla “doppia vita” di Jean Le Boulaire, uno dei primi esecutori del Quatuor di Messiaen, e inoltre il libretto dell’opera Il viaggio di Roberto. Un treno verso Auschwitz, su musiche di Paolo Marzocchi.
Innumerevoli i reading di argomento musicale che hanno toccato le Variazioni Diabelli di Beethoven, l’Arte della Fuga, l’Offerta Musicale e la Ciaccona di J.S. Bach, Il Socrate di Satie, Il Barbiere di Siviglia di Rossini, Enoch Arden di R. Strauss, l’Histoire du soldat di Stravinskij, ecc. Numerosi infine i teatri e le istituzioni che hanno accolto i suoi lavori. Tra gli altri: il Palais des Beaux Arts di Bruxelles, la Konzerthus di Oslo, il Cultural Palace di Ramallah, l’Accademia Nazionale di S. Cecilia, il Maggio Musicale Fiorentino, il Teatro Massimo di Palermo, Il Teatro Pavarotti di Modena, Il Teatro Regio di Parma, il Teatro Comunale di Ferrara, Roma Europa Festival, Ravenna Festival, Università Roma 3, gli Amici della Musica di Firenze, la GOG di Genova, Arte Sella, la Tenuta dello Scompiglio, e molte altre.
Non trascura ovviamente il lavoro di ricerca di e di divulgazione nel campo degli studi musicali: due volumi dedicati a Georg Friedrich Handel e al Le Nozze di Figaro di Mozart, un lungo saggio per L’Enciclopedia delle arti contemporanee curata da Achille Bonito Oliva, alcune voci per l’Enciclopedia Treccani, nonché alcuni volumi della “Grande Storia della Musica Classica” pubblicata dall’Editoriale “La Repubblica”. Tuttora scrive saggi e tiene conferenze per le maggiori istituzioni musicali italiane e per molte case discografiche. Intensa, infine, l’attività nel campo dell’organizzazione musicale: ha fondato e diretto la rassegna “Contemporanea” della Fondazione Auditorium Parco della Musica di Roma, la “Human Rights Orchestra” e l’Associazione She Lives per la diffusione della musica contemporanea. Dopo aver diretto la Società Aquilana dei Concerti e il Teatro delle Muse di Ancona è attualmente direttore artistico della Società dei Concerti Guido Michelli di Ancona e membro della direzione artistica dell’Archivio Nazionale del Diario di Pieve S. Stefano. Nel 2009 ha ricevuto il Premio Feronia per la critica musicale.
Massimo Mercelli
È il flautista al mondo che vanta le più importanti dediche e collaborazioni con i maggiori compositori: hanno scritto per lui o ha eseguito le prime assolute di personalità del calibro di Penderecki, Gubaidulina, Glass, Nyman, Bacalov, Galliano, Morricone, Sollima.
Allievo dei celebri flautisti Maxence Larrieu ed André Jaunet, a diciannove anni diviene primo flauto al Teatro La Fenice di Venezia, vince il “Premio Francesco Cilea”, il “Concorso Internazionale Giornate Musicali” e il “Concorso Internazionale di Stresa”.
Come solista suona regolarmente nelle maggiori sedi concertistiche del mondo: Carnegie Hall di New York, Herculessaal e Gasteig di Monaco, Filarmonica di Berlino, NCPA di Pechino, Teatro Colon di Buenos Aires, Concertgebouw di Amsterdam, Auditorium RAI di Torino, Auditorio Nacional di Madrid, Puccini Festival, Victoria Hall di Ginevra, San Martin in the Fields e Wigmore Hall di Londra, Parco della Musica di Roma, Filarmonica di San Pietroburgo, Filarmonica di Varsavia, Čajkovskij Hall di Mosca, e nei Festival di Ljubljana, Berlino, Santander, Vilnius, San Pietroburgo, Bonn, Festival Cervantino, Rheingau, Jerusalem, Warsaw, esibendosi con colleghi quali Yuri Bashmet, Valery Gergiev, Krzysztof Penderecki, Philip Glass, Michael Nyman, Massimo Quarta, Ennio Morricone, Luis Bacalov, Peter- Lukas Graf, Maxence Larrieu, Aurèle Nicolet, Anna Caterina Antonacci, Ramin Bahrami, Albrecht Mayer, Gabor Boldowsky, Jiri Belolhavec, Federico Mondelci, Jan Latham-Koenig, Catherine Spaak, John Malkovich, Susanna Mildonian, e con compagini come i Berliner Philarmoniker, la Sinfonia Varsovia, la Filarmonica del Teatro Regio di Torino, i Moscow Soloists, la Filarmonica Toscanini, l’Opera di Roma, i Wiener Symphoniker, i Cameristi del Teatro alla Scala, la Prague Philarmonia, la Estonian Philarmonic orchestra, la Filarmonica di San Pietroburgo, i Virtuosi Italiani, i Salzburg Soloists, la Moscow Chamber Orchestra, i Solisti Aquilani, la Beijing Opera e Symphony orchestra, la Franz Liszt Chamber Orchestra, I Musici, i Solisti Veneti.
Ha eseguito in prima esecuzione “Façades” di Philip Glass col compositore al pianoforte, ha suonato alla Grande Sala del Mozarteum di Salisburgo.
L’11 settembre 2006 ha suonato presso l’auditorium dell’ONU a New York. Nella stagione 2008 si è esibito alla Filarmonica di Berlino nella stagione ufficiale e alla Filarmonica di Mosca in un Galà con Yuri Bashmet e Gidon Kremer.
Nell’agosto 2008 si è esibito come solista nella prima assoluta della cantata di Ennio Morricone “Vuoto d’anima piena” diretta dal compositore stesso e ha partecipato, alla Filarmonica di Varsavia, al festival dedicato ai 75 anni di Krzysztof Penderecki.
Nella stagione 2009-10 ha suonato al MITO Festival di Milano, al Teatro Nazionale di Praga con Denice Graves, in Cina con Luis Bacalov all’Expo di Shanghai e ha effettuato la prima esecuzione mondiale del concerto per flauto ed orchestra di Michael Nyman a lui dedicato.
Nel gennaio 2011 ha suonato alla Čajkovskij Hall di Mosca sotto la direzione di Yuri Bashmet eseguendo “Contrafactus ” di Giovanni Sollima, a lui dedicato e si è esibito al MusikVerein di Vienna. Nel 2012 ha suonato in Russia, Cina, Europa e Sud America in importanti sedi come le Filarmoniche di Vilnius, Praga.
Nel mese di settembre 2012 è uscito il cd Massimo Mercelli performs Philip Glass con l’integrale della musica per flauto di Philip Glass edito da “Orange Mountain Record”, la casa discografica di Philip Glass. Apprezzato didatta ha tenuto masterclass e insegnato presso: Beijing Central Conservatory, Oslo Norges Musikkhogskole (Norway); Sibelius Academy in Helsinki (Finland); Cleveland Institute of Music (USA); Akron University (USA); Trinity college of music (UK); Mannes School of New York (USA); Singapore Conservatory (Singapore) Oberlin Conservatory (USA); Bangkok University (Thailand); North Carolina University (USA); Universitad of Santiago(Chile); Taiwan University (Taiwan); Matan Project – Tel Aviv (Israel); Rostropovich Foundation (Vilnius, Lithuania).
Negli anni a seguire ricordiamo l’uscita del cd Bach Flute Sonatas con Ramin Bahrami per DECCA, la prima mondiale del nuovo concerto a lui dedicato da Sofia Gubaidulina e la partecipazione al concerto di apertura del Festival per gli 85 anni di Krysztof Penderecki alla Filarmonica di Varsavia e al concerto dedicato all’Italia a Sochi durante le Olimpiadi, il nuovo cd Bach SansSouci per DECCA con Ramin Bahram, e su RAI5 una serie di documentari sulle sonate di Bach, la prima esecuzione del Jade Concerto a lui dedicato da Richard Galliano al Festival di Izmir e quella di Warum? di Sofia Gubaidulina, anche esso a lui dedicato, al Teatro alla Scala di Milano e il nuovo concerto di David Chapela a Buenos Aires e Los Angeles. Recentemente Michael Nyman gli ha dedicato il concerto per flauto n.2.
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