Metropolis
di Fritz Lang
Sonorizzazione del film muto
Edison Studio
In coproduzione con Umbria Green Festival
Sabato 13 settembre
21.00
Cinema Zenith, Perugia
Sonorizzazione del film muto
Edison Studio
In coproduzione con Umbria Green Festival
Sabato 13 settembre
21.00
Cinema Zenith, Perugia
Dopo numerose fortunate esperienze precedenti con alcuni grandi capolavori del cinema muto, nel 2023 il collettivo di compositori-esecutori Edison Studio ha prodotto una nuova colonna sonora originale di quello che forse è il più visionario tra i film muti: Metropolis, di Fritz Lang. La pellicola è presentata qui nella sua versione più completa mai ritrovata, frutto di un raffinato lavoro di restauro del laboratorio Alpha-Omega Digital GmbH di Monaco di Baviera, portato a termine nel 2010. Unanimemente considerato il capolavoro di Fritz Lang, Metropolis è annoverato tra le opere simbolo del cinema espressionista, ed è universalmente riconosciuto come modello di gran parte del cinema di fantascienza moderno, avendo ispirato pellicole quali Blade Runner e Matrix.
Edison Studio con Metropolis riprende l’antica tradizione del film muto con accompagnamento musicale dal vivo, realizzando un’originale composizione che mescola e fa interagire tra loro suoni vocalici, suoni strumentali, meccanici ed elettronici e suoni d’ambiente: suoni creati ad hoc, ma anche attinti da fonti sonore prese in prestito dalla natura e dalla storia della musica, portando sulla scena strumenti acustici, tradizionali e non, objets trouvés, strumenti informatici, tutti orchestrati e trasformati dal vivo con le potenzialità offerte dalle nuove tecnologie e con le tecniche di diffusione del suono delle colonne sonore del cinema contemporaneo. Il carattere futuristico e visionario del film di Fritz Lang si presta perfettamente al lavoro creativo di Edison Studio, basato sulla ricerca e sperimentazione di sonorità possibili e “impossibili” che nascono dall’interazione creativa con il film, a volte espandendone le intenzioni poetiche, a volte reinterpretandone l’orizzonte drammaturgico-narrativo e la vasta gamma delle possibili implicazioni simboliche.
La composizione della colonna sonora per Metropolis, come per ogni precedente lavoro per il cinema realizzato da Edison Studio, è stata creata partendo dalla struttura e dalla drammaturgia del film, ed è stata preceduta da un lungo lavoro di analisi della pellicola e da una riflessione a più voci in cui diverse esperienze pregresse si mettono al servizio di un lavoro comune. Nell’affrontare una condivisione del lavoro si smussano le differenze, in un’esperienza comune fatta di contributo critico e di ascolto, scambiando e mettendo al servizio di tutto il Collettivo idee e suoni, interpretazioni e linguaggi, nella convinzione che un lavoro a più mani consenta una tavolozza timbrica ed espressiva più ricca e obiettivi più ampi. L’esperienza di composizione collettiva, portata avanti da più di venti anni, ora è un tratto caratteristico del gruppo Edison Studio e si riflette in ogni opera realizzata dove le diverse personalità diventano ormai inscindibili.
Seppur indissolubilmente legata alla drammaturgia del film, la musica per Metropolis non si uniforma completamente al film per esserne meramente al suo servizio, né per dare una rappresentazione sonora realistica alle immagini mute fornendo loro una voce o un suono. Piuttosto, pur nel rispetto delle intenzioni del regista e dello sceneggiatore, della loro poetica e delle tensioni espressive disegnate nella loro opera, la musica per Metropolis aspira ad essere un’espansione del film di Fritz Lang. Il ritmo delle immagini diventa così “musicale” a sua volta, reinventandone il tempo audiovisivo e mettendone in luce spazi e tempi altrimenti nascosti. La colonna sonora di Metropolis è intesa quindi come un tutt’uno, in cui anche i materiali extra-musicali, quelli che riduttivamente si potrebbero definire “effetti sonori”, sono parte integrante della musica. E lo sono persino i materiali verbali generati dai dialoghi, da noi ricostruiti, e per i quali ci siamo rifatti alle fonti letterarie. Infatti l’emozione della voce, normalmente assente nei film muti, qui viene spesso restituita, a volte prescindendo dal contenuto strettamente verbale, altre volte partendo dal suono naturalistico delle parole e utilizzandolo per dare un’identità non solo emotiva, ma anche propriamente musicale ai vari personaggi e situazioni sceniche. Una musica dunque complessivamente intesa come “suono organizzato”, rifacendoci al pensiero di Edgar Varèse.
Nell’interazione fra la musica dal vivo e il film muto, in relazioni di parallelismo o di contrapposizione, si producono processi significanti nel dominio del tempo e dello spazio audiovisivo, oltre che nell’interpretazione generale dell’opera. In particolare, il lavoro sullo spazio sonoro, realizzato da Edison Studio in surround 7.1, crea dimensioni immersive che entrano in relazione con i diversi livelli dello spazio di Metropolis. Il suono, impossibile da creare negli anni venti del ‘900, viene immaginato e reinventato, e in tale veste si può ascoltare oggi, negli anni venti del 2000, anni in cui, tra l’altro, il film è ambientato. Per ogni ambientazione del film è stato quindi creato uno particolare spazio sonoro: la città alta dei ricchi, ispirata a modelli architettonici futuristi e realizzata all’epoca con tecniche d’avanguardia; Yoshiwara, la casa di piacere nella zona dei divertimenti di Metropolis; la città degli operai, buia e situata nel sottosuolo; la fabbrica immensa e visivamente straordinaria, con la “macchina M” che scandisce ritmicamente il lavoro inumano degli operai e gli orologi che contano implacabili le dieci ore lavorative; le catacombe, situate a un terzo livello sotto la città degli operai, dove essi si incontrano clandestinamente; i giardini eterni, dove i figli dei ricchi si divertono inconsapevoli dell’esistenza dei livelli inferiori. Il disegno dell’ambiente sonoro e la musica che accompagna i personaggi, i dialoghi e le azioni entro cui le scene si sviluppano, generano una sovrapposizione di differenti strati sonori. L’organizzazione formale rappresenta dunque una sintesi del contrappunto e della dialettica che si instaura tra gli strati sovrapposti audiovisivi, entro l’architettura generale disegnata dalla struttura narrativa di questo capolavoro assoluto della storia del cinema.
Edison Studio è un collettivo di compositori fondato nel 1993 da Mauro Cardi, Luigi Ceccarelli, Fabio Cifariello Ciardi e Alessandro Cipriani con l’intento di unire le personali capacità creative e produttive per la realizzazione di opere musicali in relazione alle arti visive e attraverso la performance live.
Edison Studio è un centro di produzione fra i più affermati nel panorama della musica elettroacustica internazionale grazie ai numerosi premi e riconoscimenti ottenuti (Concours International de Musique Electroacoustique de Bourges 1996, 1997, 1998; Prix Ars Electronica 1997, 1998; International Computer Music Conference 1993, 1994, 1995, 1997, 1999, 2000, 2001, 2002, 2003, 2008; Main Prize Musica Nova 1996, Praga e altri).
Edison Studio ha realizzato, fra le altre, produzioni musicali elettroacustiche per la Cineteca di Bologna (2011, 2014, 2015, 2017) la Biennale di Venezia (2000, 2001,2013, 2015) e per il Ravenna Festival (1999, 2000, 2004, 2015, 2017, 2019).
Dal 1993 le produzioni di Edison Studio sono state commissionate da numerosi festival internazionali
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